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CANCELLAZIONE CRIF

Sara Mascitti > News  > CANCELLAZIONE CRIF

CANCELLAZIONE CRIF

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A cosa serve la CRIF? È sempre un bene la cancellazione? E quali sono le conseguenze della segnalazione alla Crif?

La Crif, al pari di Experian Cerved e Ctc, sono Sistemi di informazione creditizia.

Si tratta di banche dati detenute da soggetti privati (quindi non hanno a che fare con lo Stato).

Tra i più famosi ci sono CrifExperian (www.experian.it), Ctc (www.ctconline.it) e Assilea (www.assilea.it), con quest’ultima, in particolare, che censisce tutti i clienti leasing delle associate

In particolare la CRIF raccoglie in un database informatico tutte le informazioni finanziarie relative ai soggetti (privati o imprese) che richiedono un finanziamento.

Le informazioni raccolte, vengono elaborate al fine di determinare la probabilità di insolvenza dei vari soggetti.

Alla CRIF partecipano più di 440 istituti tra banche e finanziarie.

Gran parte degli sportelli bancari in Italia aderisce ad EURISC. Questi sono collegati telematicamente ai servizi che la società offre, dietro il pagamento di una somma.

Va inteso che nella CRIF non vengono inseriti esclusivamente i cattivi pagatori ovvero i consumatori con problemi, bensì tutti coloro che hanno avuto a che fare con un prestito, anche in senso positivo.

È noto che qualunque banca o finanziaria, prima di concedere un finanziamento, interroga il sistema per rendersi conto della storia creditizia del cliente.

Diversa è la banca dati pubblica, la Centrale rischi tenuta dalla Banca d’Italia. Nella centrale rischi di Banca d’Italia sono censiti tutti i crediti concessi sopra i 30mila euro (e – se in sofferenza – anche i crediti inferiori a 30mila euro).

È sempre utile chiedere la cancellazione dal CRIF?

Essere dunque dei buoni pagatori ed esistere nella CRIF, rappresenta una referenza utile all’ottenimento di un prestito. Quindi in questo caso una richiesta di cancellazione non avrebbe senso.

 

Ma quali sono i tempi per la cancellazione?

Condizione essenziale è che il debito sia stato sanato.

Le tempistiche sono fissate dal Codice Deontologico (Delibera n. 8 del 16/11/2004) che regola l’attività delle banche dati private quali CRIF, EXPERIAN, CTC ( ad esclusione della Centrale Rischi della Banca d’Italia) sono le seguenti:

  • 1 anno, dal momento della regolarizzazione di due rate/mesi non pagate (cd. temporanea morosità)
  • 2 anni, dal momento della regolarizzazione di un numero di rate/mesi superiore a due (cd. temporanea morosità)
  • 3 anni, dalla cessazione del rapporto o scadenza del contratto, in caso di gravi inadempimenti quali ad esempio il non avere regolarizzato il pagamento delle rate (cd. definitiva morosità)

 

È possibile cancellarsi dalla Crif prima della scadenza dei termini?

No, non è possibile ottenere la cancellazione delle informazioni negative prima del tempo, neanche se il debitore rispetta, in seguito, le scadenze dei pagamenti.

La cancellazione anticipata può essere richiesta e ottenuta solo per i dati positivi.

Non è possibile la cancellazione anticipata dei dati negativi, se non in caso di errore o mancato aggiornamento da parte dell’istituto di credito.

Quindi la cancellazione anticipata delle informazioni neutre o positive non migliora, ma può solo danneggiare la situazione del consumatore.

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Cosa succede a seguito di una segnalazione?

La segnalazione a un Sic come cattiva pagatore comporta:

– l’impossibilità a ottenere un mutuo, un prestito, un fido o una carta di credito,

– se si ha già un fido bancario o una carta di credito, la banca potrebbe revocare il fido e di chiedere la restituzione della carta (se previsto nelle condizioni contrattuali);

–  la banca potrebbe decidere di non aprire un nuovo conto corrente al cliente segnalato, ma non può chiudere forzatamente quello già aperto.

Si può ottenere un prestito se si è segnalati in Crif?

La segnalazione alla Crif rende difficile (se non impossibile) ottenere un mutuo o un finanziamento se si è lavoratori autonomi. Invece, i lavoratori dipendenti possono optare per la cessione del quinto dello stipendio. In questo caso il finanziatore trattiene la rata direttamente dalla busta paga del debitore. Tuttavia anche in tali casi la cessione non è sempre concessa.