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Matrimonio su Skype? Valido anche in Italia!

Sara Mascitti > News  > Matrimonio su Skype? Valido anche in Italia!

Matrimonio su Skype? Valido anche in Italia!

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Il matrimonio su Skype di una cittadina italiana e una persona straniera che è stato riconosciuto anche in Italia. Lo ha confermato anche la Cassazione!

Il matrimonio su Skype tra la donna italiana e il cittadino pakistano era avvenuto tramite videoconferenza (con la c.d Videochiamata) a settembre del 2012, e subito era stato riconosciuto dalle autorità del Pakistan. Infatti, mentre il Pakistan ammette le celebrazioni anche in via telematica, e il matrimonio era avvenuto secondo modalità espressamente previste dalla legge pakistana, cioè che lo sposo era fisicamente presente alla celebrazione, officiata dalle autorità pakistane, assieme i suoi testimoni, la sposa era presente soltanto per via telematica. L’Ufficiale di Stato civile del Comune della donna ha rifiutato la trascrizione dell’atto ritenendolo non valido “in considerazione delle modalità di celebrazione”,  matrimonio su Skype era “contrario all’ordine pubblico”. Il caso era dunque finito in Tribunale, i giudici davano ragione alla donna. Ma allora quando il matrimonio deve essere riconosciuto anche in Italia? Il Ministero dell’Interno è ricorso alla Corte di Cassazione, denunciando la violazione degli artt. 16 e 65 del d.lgs. n. 218/1995 e dell’art. 18 del dPR n. 396/2000. Anche la Cassazione, si è espressa in favore della cittadina italiana e ha sentenziato che il matrimonio celebrato all’esteroè valido nel nostro ordinamento, quanto alla forma, se è considerato tale dalla legge del luogo di celebrazione, o dalla legge nazionale di almeno uno dei nubendi al momento della celebrazione, o dalla legge dello Stato di comune residenza in tale momento”. Il matrimonio su Skype in questione, essendo stato celebrato in Pakistan ed essendo previsto e riconosciuto dall’ordinamento di tale nazione, pertanto deve essere riconosciuto anche in Italia. Ma cosa prevede la legge? La decisione della Corte di Cassazione si è basata sull’art. 28 della Legge n. 188 del 31 maggio 1995. La normativa stabilisce infatti che, nel diritto internazionale privato, il matrimonio è valido proprio “se è considerato tale dalla legge del luogo di celebrazione”. Nonostante attualmente l’Italia non abbia una legge che ammette il matrimonio per videoconferenza, è però possibile che sia riconoscibile in alcuni casi il “matrimonio per procura” quando uno dei due sposi sia un militare in missione in una nazione straniera o quando risieda all’estero e non possa, per gravi motivi, entrare in Italia. Corte di Cassazione, che con sentenza n. 15343 del 25 luglio 2016.

AVVERTENZA: I contenuti di questa pagina si riferiscono a fattispecie generali e non possono in alcun modo sostituire il lavoro di un professionista qualificato. Per ottenere un parere legale in ordine alla questione giuridica che interessa è possibile richiedere una consulenza legale on-line oppure fissare un appuntamento  per un parere tecnico. Gli autori declinano ogni responsabilità per errori od omissioni, nonché per un utilizzo improprio o non aggiornato delle informazioni contenute nel sito.