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Assegno di mantenimento, le differenze tra separazione e divorzio

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Assegno di mantenimento, le differenze tra separazione e divorzio

assegno di mantenimento

Assegno di mantenimento: quali sono le differenze tra separazione e divorzio?

Negli ultimi mesi, l’istituto dell’assegno di mantenimento ha subito diverse modifiche. Alla luce di queste novità, sono state apportate diverse modifiche sia per quanto riguarda la separazione che il divorzio. L’assegno di mantenimento, infatti, è quello che viene concesso al coniuge ritenuto economicamente più debole. Una volta avvenuto il divorzio, poi, l’assegno di mantenimento diventerà assegno divorzile. Ciò che cambia, in linea generale, è il nome tecnico e il tempo di erogazione. Ci sono alcune caratteristiche intrinseche, poi che si differenziano.

Matrimonio corto

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza 402/2018, ha respinto  il ricorso di una donna che aveva chiesto il mantenimento all’ex coniuge dopo appena 28 giorni. Secondo i giudici, un matrimonio così breve non dava diritto a nessuno dei due a richiedere il mantenimento. Quindi un matrimonio, per essere oggetto del mantenimento, deve avere una certa durata, tanto da mostrare una comunione fisica e spirituale tra i coniugi.

Separazione e divorzio

Per stabilire il valore dell’assegno di mantenimento si tende comunque ad utilizzare il criterio del tenore di vita. Il divorzio, però, mette fine alla comunione tra i coniugi, quindi, i giudici sono propensi a non considerare necessariamente questo criterio. Si può dunque affermare che l’assegno di mantenimento è dovuto con l’obiettivo di mantenere lo stesso tenore di vita tra i coniugi solamente nel tempo che decorre tra la separazione e il divorzio.

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